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From Hot Crow, 2 Years ago, written in Plain Text.
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  1.  <p>E poi la leggenda che aleggia intorno a Ponzio Pilato che venne trascinato esanime da un carro guidato da bufali e abbandonato in un lago che, tuttora, porta il suo nome. Castelli, torri di avvistamento e musei sono disseminati per il territorio del Parco insieme a edifici religiosi che con le lori imponenti moli, svettano sui centri abitati, un tempo meta di transumanza e pellegrinaggi e oggi degni testimoni di un mondo antico. Tra i borghi da visitare, merita una menzione speciale la cittadina di Norcia , con le mura del 1200, il Duomo e la Chiesa di San Benedetto, patrono d'Europa che nacque proprio in questo splendido centro traboccante di arte. https://sibillini.info/ i musei, da segnalare quello Antropogeografico nel comune di Amandola che approfondisce il rapporto uomo-natura di quest'area situata nel cuore d'Italia. Boschi di roverella, carpino nero e orniello occupano i fianchi dei Sibillini a bassa quota mentre, salendo, fanno la loro comparsa faggeti, distese di lecci e pinete d'Aleppo.</p>
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  3.  <p>Una menzione particolare merita il Chirocefalo del Marchesoni, un crostaceo presente solo nei Monti Sibillini che ha la sua “casa” proprio nel Lago di Pilato donando alle sue acque l’inconfondibile colore rosso. Parlando della flora nel Parco Nazionale dei Sibillini viene subito in mente la celebre fioritura dei Piani di Castelluccio (che sboccia tra giugno/luglio a seconda della stagione), ma non bisogna dimenticare che tutto il territorio presenta fenomeni simili ed altrettanto spettacolari. All’interno del parco si possono facilmente incontrare Stelle Alpine, Orchidee, Anemone alpino che donano ai prati un aspetto magico.</p>
  4.  <p>Liguria La Liguria &egrave; una regione ideale per una vacanza al mare in agriturismo, basti pensare alla Riviera di Levante con le Cinque Terre o alla Riviera di Ponente, ma non mancano paesaggi e ambienti per gli amanti della montagna. Nei nostri spunti di viaggio troverai una miniera di idee dulle cose da vedere e da fare in Liguria. L’intero territorio &egrave; inoltre conosciuto, sin dal Medioevo, come uno dei pi&ugrave; leggendari d’Europa per la presenza della mitica maga Sibilla, della spaventosa Valle dell’Infernaccio dove ancora aleggiano i ricordi di antichi riti negromantici o del “Demoniaco” lago di Pilato. Pi&ugrave; a valle per&ograve;, tutto intorno al massiccio montuoso, quasi a guisa di corona, le antiche chiese, le pievi romaniche, i santuari, i monasteri ed i piccoli borghi montani, luoghi di grande bellezza e di profonda spiritualit&agrave;. Passeggiando in una di queste montagne, a Croce di Monte Rotondo, nel Comune di Ussita i sentieri sino deserti. Nessuno zaino sulle spalle all'orizzonte o cappelli colorati che sbucano tra il verde.</p>
  5.  <p>Fra i mammiferi ricordiamo il lupo, l’elusivo gatto selvatico, l’istrice che, diffusosi solo da qualche decennio, occupa le zone pi&ugrave; termofile, il capriolo che, reintrodotto per la prima volta agli inizi degli anni ‘ 50, sta ormai definitivamente colonizzando l’intera area. Fra gli uccelli sono da segnalare l’aquila reale che, dall’istituzione del parco, ha iniziato a nidificare anche in zone abbandonate da anni, l’astore e lo sparviero, tipici abitatori dell’ambiente boschivo, e il falco pellegrino. Per quanto riguarda i salumi, non partite senza aver assaggiato il ciauscolo e il fegatino che si trovano soprattutto nei borghi maceratesi e ascolani.</p>
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  7.  <p>Il corpo fu poi gettato in un pozzo sul Monte Pilat, nel sud-ovest di Vienne, dal quale pozzo si scatenano terribili tempeste ogni qualvolta vi si getti una pietra. La maggior parte dei browser accettano i cookies automaticamente, ma &egrave; possibile scegliere di disabilitare tale funzione. Tuttavia, disattivando i cookie, il funzionamento di questo sito potrebbe essere compromesso. Il lago pi&ugrave; importante dei Monti Sibillini &egrave; di certo il Lago di Pilato, situato sotto la cima del Vettore a 1940 m, dove vive il Chirocefalo del Marchesoni, specie endemica del lago, unica nel mondo.</p>
  8.  <p>Il territorio, di origine prettamente calcarea, &egrave; stato profondamente modellato dall’azione dei ghiacciai del Quaternario che ha dato origine a splendidi circhi glaciali, come quelli del Vettore e del M. Bove e a tipiche valli ad “U”, nonch&egrave; dai fenomeni carsici che risultano particolarmente evidenti in tutta l’area e nei Piani di Castelluccio, in particolare. L’area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini &egrave; luogo ideale per escursioni, trekking, arrampicata, sci, mountain bike, cicloturismo e per ogni genere di attivit&agrave; da fare all’aria aperta sia nei mesi estivi che in quelli invernali.</p>
  9.  <p>Nel periodo invernale prima di intraprendere il percorso &egrave; necessario sincerarsi della copertura nevosa sia lungo il sentiero che in quota perch&eacute; potrebbero verificarsi slavine. E’ cos&igrave; che &egrave; nato questo articolo che vuole essere un invito a te, mio caro lettore, a scoprire questi itinerari se ancora non li conosci e, se per caso li hai percorsi gi&agrave;, a calpestarli ancora una, due…infinite volte per scoprirne angoli ancora pi&ugrave; belli e differenti in ogni stagione e in ogni momento della giornata. I Monti che si intravedono dalla vetrata delle vostre stanze e del Caff&egrave; Opera Restaurant, sono i Monti Sibillini, monti magici e incantati, dove secondo la leggenda mor&igrave; Ponzio Pilato e dove la Sibilla vaticinava futuro e destino. Durante i secoli XV, XVI e XVII la letteratura italiana &egrave; prodiga di riferimenti, seppur spesso consistenti solo in semplici accenni, alle arti negromantiche praticate presso il lago di Pilato.</p>
  10.  <p>Restando in tema di carne la vacca marchigiana e la pecora sopravissana sono le razze autoctone delle Marche. Il pecorino dei Monti Sibillini tiene alta la bandiera dei formaggi della zona mentre il tartufo nero pregiato si trova a Norcia e Montemonaco. Salutando le Marche e dirigendoci verso la zona dei Monti Sibillini situati in Umbria si incontrano i borghi di Preci, luogo di spiritualit&agrave; e e sede dell’arte chirurgica e Norcia racchiusa tra le mura del XIII secolo, in provincia di Perugia. Piemonte Il Piemonte offre molto ai turisti, a partire da Torino, il suo capoluogo, che &egrave; uno dei centri d`eccellenza per l`enogastronomia in Italia.</p>
  11.  <p>Fra gli uccelli, sono presenti l’aquila reale, il gufo reale, il falco pellegrino e la reintrodotta coturnice . Per molto tempo mi sono domandato quali fossero i nomi delle cime dei Sibillini. Questa esclusiva infografica, e le altre della serie Infotografiche delle Marche, &egrave; la risposta che, dopo tanti anni di attesa e tanti mesi di lavoro e di ricerca, sono riuscito ad ottenere e che ho deciso di condividere con tutti voi. Si tratta infatti di una delle poche conche di chiara origine glaciale presenti nell'Appennino, all'interno della quale sorge il Lago di Pilato, del quale si narra in numerose leggende, che nulla ha da invidiare ai laghi glaciali delle Alpi.</p>
  12.  <p>Grazie a dei progetti di reintroduzione realizzati dal Parco sono inoltre ritornati a vivere nell’area il Camoscio appennino ed il Cervo. Nell’area del monte Vettore sono presenti due endemismi, il coleottero Duvalius ruffoi e, nelle acque del lago di Pilato, il chirocefalo del Marchesoni, un piccolo crostaceo. Poco distante, sulle rive del lago di Piediluco acqua e fuoco si incontrano in una ritualit&agrave; che risale all’epoca romana, quando attraverso l’accensione del fal&ograve; del solstizio d’estate al centro del lago si propiziava la fecondit&agrave; della terra e un raccolto generoso. Oggi residui di quel rito persistono nella Festa delle Acque, dove ogni anno il lancio delle frecce infuocate degli arcieri storici accende il fal&ograve; tra le acque. &laquo;A Terni periferia fa rima con poesia&raquo; scriveva Paolo Portoghesi, altro esponente dell’architettura italiana, su Repubblica nel 1984. In continuit&agrave; con la centralit&agrave; del lavoro nella storia della citt&agrave;, la Terni di Ridolfi ha il colore della pietra a vista e lineamenti rosso-ruggine, eleganti e severi, raramente vivaci e colorati&raquo;.</p>
  13.  <p>costituito nel 1993 per tutelare l’ambiente e favorire uno sviluppo sostenibile; Castelsantangelo sul Nera con le sue origini medievali. Friuli-Venezia Giulia Il Friuli &egrave; una regione sorprendente, caratterizzata da forti influenze dall`Austria e dalla Slovenia. Scopri tra i nostri spunti di viaggio dove &egrave; possibile sciare tutto l`anno, i paesi pi&ugrave; caratteristici e gli eventi pi&ugrave; importanti dell`anno.</p>
  14.  <p>Ussita, affluente destro del Nera presso Visso, nasce nel territorio dell'omonimo comune, tra il Monte Bove, il Monte Rotondo e il Pizzo Tre Vescovi, ricevendo le acque dei nevai dai monti circostanti e dalla sovrastante Val di Panico. Fiastrone, nasce alle falde del Monte Rotondo, nel comune di Bolognola, per poi entrare nel comune di Fiastra-Acquacanina, dove sbarrato da una diga artificiale d&agrave; vita al lago di Fiastra; sfocia nel fiume Chienti presso Belforte. La catena montuosa &egrave; costituita da rocce calcaree e calcareo-marnose del Mesozoico-Terziario inferiore, che si sono deposte nell'arco di tempo tra i 200 e i 20 milioni di anni fa.</p>
  15.  <ul>       <li>Questo sistema si colloca nel cuore delle Marche, fra morbide colline che abbracciano, nella loro splendida natura la storia di tanti popoli.</li>       <li>Una volta in zona, &egrave; consigliabile godere delle specialit&agrave; del posto presso la zona costiera di Grottammare, dove si pu&ograve; apprezzare la cucina di mare locale.</li>       <li>Sentieri escursionistici, passeggiate a cavallo e in mountain bike, voli in deltaplano o in parapendio, arrampicate sulla roccia e ghiaccio, stazioni sciistiche, visite ai centri storici e ai musei disseminati nei Comuni del Parco sono solo alcuni dei modi di vivere il Parco.</li>       <li>Tra Cupra e Grottammare v’&egrave; una splendida zona marina dove poter fare il bagno e rilassarsi in spiaggia.</li>       <li>Tutto il complesso di propriet&agrave; della Terni &egrave; stato venduto a diversi proprietari – spiega Lucio Crivelli, uno dei volontari dell’associazione che gestisce il museo –.</li>     </ul>
  16.  <p>Il lago di Pilato, che deve il suo nome al racconto secondo cui il carro con il corpo di Ponzio Pilato fin&igrave; li la sua corsa, il sangue del procuratore romano dona ancora oggi alle acque del lago il suo celebre colore rossastro. Tutta l’area, lontana dalle principali vie di comunicazione e molto impervia, ha dato per secoli rifugio ad eretici, briganti e negromanti. Le Case del Parco e i Centri di Educazione Ambientale sono a disposizione dei visitatori per fornire informazioni. Sentieri escursionistici, passeggiate a cavallo e in mountain bike, voli in deltaplano o in parapendio, arrampicate sulla roccia e ghiaccio, stazioni sciistiche, visite ai centri storici e ai musei disseminati nei Comuni del Parco sono solo alcuni dei modi di vivere il Parco. Non mancano poi i percorsi da seguire per degustare le prelibatezze che il parco offre.</p>
  17.  <div style="text-align:center">         </div>
  18.  <p>La vegetazione &egrave; quella tipica dell'area appenninica, con prevalenza di caducifoglie e, pi&ugrave; in alto, di pascoli. Fluvione, originato dal versante orientale del Monte Vettore si getta nel fiume Tronto presso Mozzano ; il torrente d&agrave; il nome al comune di Roccafluvione, costituitosi nel XIX sec. dall'unione di alcuni castelli ascolani. Terro, piccolo e breve torrente che si getta nel Tennacola presso Sarnano pochi chilometri pi&ugrave; a valle delle sorgenti alle pendici del Pizzo di Meta e della Punta del Ragn&ograve;lo; ricopre comunque una certa importanza in quanto d&agrave; vita alle impervie gole della Valle Jana. Nera, originato presso la frazione Vallinfante di Castelsantangelo sul Nera, &egrave; il principale affluente del fiume Tevere, nel quale si getta da sinistra nei pressi del comune di Orte. Il settore settentrionale include il Monte Bove, massiccio calcareo con imponenti pareti, ed &egrave; limitato dalla Val d'Ambro e dalle Gole del Fiastrone.</p>
  19.  <p>Un bell’esempio &egrave; rappresentato da Palazzo Chitarrini, dai balconi triangolari che affacciano su largo Villa Glori. La pietra sponga &egrave; una materia prima molto disponibile sul territorio, opera delle acque calcaree del Nera a contatto con i sedimenti e per questo gi&agrave; in uso nell’edilizia ternana, visibile nell’Anfiteatro romano e in alcune strutture medioevali. In tutta la zona ternana sono ancora intatte le grotte scavate nella sponga per diversi scopi nel corso dei secoli, utilizzate dai contadini del luogo come rifugi antiaereo. Vivremo quattro giorni immersi nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con escursioni che mirano a svelare i luoghi meno conosciuti di queste meravigliose alture. I Monti Sibillini sono il quarto massiccio montuoso per altezza dell'Appennino continentale dopo Gran Sasso, Maiella e Velino-Sirente e si trova nell'Appennino umbro-marchigiano, lungo lo spartiacque primario dell'Appennino centrale.</p>
  20.  <p>Un'escursione con Renato Malatesta, accompagnatore di media montagna e accompagnatore nazionale Cai, Club Alpino Italiano, ha permesso all'ANSA di vedere la montagna ai tempi del Covid, fino alla grossa croce metallica a 1.926 metri di altezza. Nel percorso erano visibili i passaggi recenti di un lupo, o forse pi&ugrave; di uno, dove non passava pi&ugrave; nessuno da settimane. Vicino alla vetta, ancora uno strato di neve, con le impronte del camoscio dei Sibillini, e nella terra bagnata le tracce del passaggio delle arvicole, piccoli topi di montagna che si fanno strada sottoterra quando sopra c'&egrave; neve. di Marina Verdenelli - ANCONA, 26 APR - Niente escursioni, stop alle arrampicate, bandite anche le passeggiate. La montagna dei Sibillini &egrave; stata off limits nel lungo periodo come zona rossa e arancione a causa del Covid e dei divieti di spostamento.</p>
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  22.  <p>Un'esperienza indimenticabile, infine, pu&ograve; essere vissuta lungo il Grande Anello dei Sibillini, un percorso escursionistico di 124 Km completamente segnalato che, in nove giorni di cammino, permette di scoprire l'intera catena montuosa. Il territorio del Parco offre innumerevoli e diversificate possibilit&agrave; per chi vuole, camminando, scoprirne i suoi tesori in tutte le stagioni. I percorsi urbani ci guidano negli angoli medioevali dei paesi disseminati alle pendici dei Sibillini, mentre piacevoli passeggiate ci conducono nel mosaico di vita dal sapore rurale e pastorale. Il contatto con la natura selvaggia e il mondo magico delle vette, invece, possono essere raggiunti attraverso escursioni pi&ugrave; impegnative, che spesso richiedono esperienza, allenamento e attrezzatura idonea. Sono itinerari interamente segnati ma &egrave; anche possibile affidarci alla competenza delle Guide ufficiali del Parco, in grado di svelarci i segreti pi&ugrave; nascosti dei Sibillini nella massima sicurezza.</p>
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